DEFINIZIONE
L'antitaccheggio è un'attività volta alla riduzione delle differenze inventariali di un esercizio pubblico o privato.
Viene regolato dall'art. 134 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza.
Con il termine antitaccheggio si può intendere anche la serie di apparati tecnologici che vengono utilizzati sempre per la riduzione delle differenze inventariali. Vengono utilizzate delle antenne capaci di rilevare delle etichette a radio frequenza magnetiche o magneto acustiche
Perchè acquistarne uno. (Articolo del "Il Sole 24 ORE" del 19/10/2010)
Capi d'abbigliamento e accessori griffati, prodotti per la cura della persona, l'hi-tech. Queste le categorie di beni più rubati in Italia. Del bottino fanno parte anche superalcolici, prodotti alimentari e multimediali (videogiochi e Blu-ray) senza dimenticarsi dei prodotti per il fai-da-te (dal trapano alle lampadine a led) per finire con le pile ricaricabili. Nell'arco di dodici mesi, da luglio 2009 allo scorso giugno, il danno subito dalle catene della moderna distribuzione italiana è stato di 3,2 miliardi tra furti ed errori amministrativi. La perdita raggiunge i 3,6 miliardi, pari a 163 euro a famiglia, considerando gli ammanchi e gli investimenti delle catene per proteggere le merci.
In pratica la voce differenze inventariali, in cui rientrano i furti e gli errori amministrativi, è un onere dell'1,28% sul totale delle vendite, vicino alla media europea del 1,26%. Il fenomeno rispetto al 2009 mostra un miglioramento del 5,9% e il nostro paese dopo Grecia e Turchia è quello che in Europa ha maggiormente ridotto le differenze inventariali. A dirlo è l'edizione 2010 del «Barometro mondiale dei furti nel retail» realizzato dal Centre for retail research. A livello mondiale il danno è di 87,5 miliardi di euro (-5,6%), pari all'1,36% delle vendite, mentre in Europa è di 33,5 miliardi (-4,4%). Ben 6,2 milioni i soggetti colti sul fatto di cui 3,4 nel vecchio continente. In media un taccheggiatore ogni volta sottrae merce per 161 euro mentre il dipendente arriva a 1.600 euro.
La crisi economica ha accentuato l'aumento dei furti: oltre un terzo dei retailer italiani ha registrato un aumento, contro una media mondiale del 31%. Poco più della metà degli ammanchi è causata dai taccheggiatori, un quarto dai dipendenti, era il 31% nel 2009, a cui si aggiungono gli errori interni e contabili (15,3%) e i furti causati da produttori e fornitori. Nel complesso il valore delle merce sottratta dai primi è intorno a 1,7 miliardi (-2,7%) mentre quella dei dipendenti è calata del 24% a 800 milioni.
«Sempre più il personale del punto vendita viene formato e coinvolto nella protezione delle merce – commenta Isabella Corradini, docente di psicologia sociale presso l'Università dell'Aquila e presidente del Centro ricerche Themis – anche attraverso forme d'incentivazione e premi legate al calo delle differenze e ai risultati aziendali».